Bene, siamo arrivati a uno dei temi più amati, discussi e controversi della cultura italiana; un tema che unisce e divide gli italiani di ogni genere, provenienza geografica e appartenenza sociale, ovviamente stiamo parlando del calcio. Prima di continuare a leggere non dimenticare di ascoltare anche il podcast su questo tema, guardare il video dedicato su Youtube, e seguire le nostra pagine Facebook e Instagram.
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In questo articolo non vogliamo, ci mancherebbe, parlare di calcio dal punto di vista tecnico bensì di come il calcio, inteso come sport, si sia gradualmente trasformato in qualcosa di più grande.
Il calcio in poco più di un secolo è passato dall’essere un mero gioco di squadra all’essere un giro d’affari miliardario, una pietra miliare della cultura italiana e anche uno spunto di riflessione sociale e politica e così via.
Quando è arrivato il calcio in Italia?
Il gioco del calcio, o “giuoco” come si diceva nell’italiano più arcaico, è arrivato nella penisola sul finire dell’800. In quel periodo c’era un intenso traffico commerciale tra il Regno Unito e l’Italia, infatti proprio dal lì arrivò il calcio.
Inoltre arrivò proprio nelle città portuali che erano i punti di contatto tra i commercianti inglesi e quelli italiani. Non a caso, la prima società calcistica fu il Genoa Cricket and Athletic Club di Genova. Da quel momento a macchia d’olio nacquero tutte le società maggiori, molte delle quali ancora esistono oggi, come l’Inter, la Juventus e il Milan.
Come è avvenuta l’esplosione del movimento?
Vecchio stadio di San Siro a Milano
A questo proposito, ragioniamo nel campo delle ipotesi non essendoci studi troppo specifici. Il calcio è un gioco di squadra, molto facile sia da praticare che da guardare e che molto spesso tocca le corde giuste nell’animo umano.
Si tratta di uno sport che si basa sul gruppo, sul percorso, sul miglioramento e sul risultato, tutti aspetti in cui generalmente le persone si riconoscono, trovano la motivazione e magari anche l’aggregazione.
Il calcio è uno sport che unisce e gli italiani sono un popolo socievole, sempre alla ricerca dell’aggregazione e della convivialità, forse per questo si sono legati così tanto al calcio.
Cosa è oggi il calcio?
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Oggi questo non possiamo definirlo più meramente uno sport, piuttosto si tratta di un movimento che inizia dal gioco e che va verso la cultura, la società, le abitudini e, purtroppo, anche i soldi.
Il calcio è un giro d’affari da 4,7 miliardi di euro soltanto in Italia; quando ci sono in ballo così tanti soldi è fisiologico che anche la corruzione, la criminalità e l’etica antisportiva diventino caratteristiche principali dell’intero movimento.
Cosa c’entra il calcio con la lingua e la cultura italiana?
Il calcio ha influito tantissimo sulla nostra cultura, pensate che molti italiani il lunedì mattina vanno al bar a prendersi un caffè e commentare insieme agli amici il fine settimana calcistico appena passato. Secondo alcune statistiche “La Gazzetta dello Sport” è il quotidiano più venduto in Italia, un giornale che parla di sport ma che per l’80% copre mondo del calcio.
Il calcio ha introdotto delle parole e dei modi di dire che oggi usiamo anche fuori da quel contesto: “salvarsi in calcio d’angolo” che significa riuscire a fare qualcosa o letteralmente salvarsi per poco o all’ultima possibilità; “entrare a gamba tesa” che significa dire qualcosa in maniera un po’ troppo diretta e aggressiva; “fare gioco di squadra” che significa lavorare uniti come un gruppo; “prendere in contropiede” che significa fare o subire qualcosa alla sprovvista, senza aspettarselo.
Se qualcosa arriva a cambiare la lingua significa che ha una presa davvero importante sulle persone che la parlano.
Cosa c’entra il calcio con la società?
Circa 32 milioni di italiani seguono il calcio, più della metà della popolazione, di conseguenza il calcio è una della più potenti forme di comunicazione che ci siano in Italia. I cambiamenti possono essere veicolati in maniera molto efficace attraverso il calcio.
Facciamo un esempio per intenderci; nel 2019, per ragioni di diritti e pubblicità, la supercoppa italiana, una tra le partite più attese, fu disputata in Arabia Saudita. In molti hanno boicottato la partita per dissociarsi da un paese in cui spesso i diritti delle donne non sono come noi ci aspettiamo che siano.
Il calcio femminile in Italia sta crescendo e sta di diventando una realtà stupenda, questo non fa altro che supportare la tanto ricercata parità di genere in Italia. Magari non è decisivo, ma di sicuro aiuta.
Una grande responsabilità
Non c’è dubbio che il movimento calcistico abbia una grande responsabilità. I bambini sin da piccolissimi si avvicinano alle scuole calcio, guardano le partite dei loro idoli e imparano attraverso il calcio.
Questo sport ha un valore educativo incredibile, se fatto bene può essere una scuola di vita per le giovanissime generazioni. È importantissimo veicolare i messaggi giusti, soprattutto sui temi delicati che riguardano i diritti sociali, il rispetto e l’altruismo.
Dunque, quando ci si chiede perché impazziamo per “22 scemi che corrono dietro a un pallone” noi rispondiamo che dietro quei 22 scemi c’è tutto un mondo che ha fatto breccia nella cultura, nella nostra società e nel nostro stile di vita, amiamo il calcio perché amiamo quello che esso suscita dentro di noi.
Grazie per aver letto questo articolo, non dimenticare di scaricare le attività di comprensione del testo. Alla prossima!
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