Studiare una lingua straniera può essere una delle esperienze più affascinanti da fare nella propria vita. Si tratta di un’attività che dà una bellissima sensazione di miglioramento generale, non solo nelle proprie abilità ma anche nel proprio bagaglio culturale, visto che una lingua porta sempre con sé una cultura. Inoltre, la possibilità di poterla usare, magari fluentemente e con le persone madrelingua è una prospettiva entusiasmante.
Tuttavia, dietro delle premesse così belle, si nasconde un processo che non è assolutamente facile e che richiede tantissimo sforzo. Rendere questo processo stupendo, anziché mortificante, dipende anche e soprattutto dalla strategia che si sceglie di avere per studiare la nuova lingua.
Ci sono tantissimi elementi che fanno la differenza, oggi però discuteremo di uno dei principali, ossia la motivazione. Questa è la rubrica “imparare una lingua straniera in maniera efficace”.
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Dunque, parlando di motivazione, è piuttosto ovvio dire che la domanda più logica da porsi sia “Perché voglio studiare questa lingua? A cosa mi serve?”. La risposta a questa domanda dev’essere chiara e valida perché una motivazione debole è uno dei primi motivi per cui le persone gettano la spugna.
La teoria del "filtro affettivo" di Krashen
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Per avere una maggiore chiarezza, citiamo la teoria del “filtro affettivo” del linguista americano Stephen Krashen. Secondo questa teoria, ognuno di noi ha un certo “filtro” che ci aiuta o ci ostacola nell’apprendimento a seconda di alcune variabili.
Tra le variabili potremmo considerare anche la motivazione; quando questa è bassa e debole, il nostro cervello non accetta di buon grado le informazioni che gli proponiamo. Uno sforzo deve avere un senso per il nostro cervello, di conseguenza quando studiamo una lingua dobbiamo avere ben chiaro il motivo per cui lo facciamo.
Una volta trovata la giusta motivazione, il problema potrebbe essere mantenerla viva, forte e valida. Cerchiamo di capire come farlo in 7 mosse vincenti.
1° mossa "giusti carichi di lavoro"
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All’inizio è normale volere tutto e subito e incominciare un percorso di apprendimento molto vorace. Purtroppo, a lungo andare questa strategia potrebbe fallire perché il compito diventa molto impegnativo e pesante. Per non perdere la propria motivazione bisognerebbe esporsi ogni giorno alla lingua ma non troppo. Questo genera una sensazione appagante perché ci dà l’idea fare qualcosa quotidianamente, ma anche che quello che facciamo potremo farlo ancora per molto visto che non è così impegnativo.
2° mossa "obiettivi raggiungibili"
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Spesso si pensa che studiare una lingua sia un processo che ha un inizio e una fine, ma non è così, non si smette mai di farlo. I nostri obiettivi non devono essere impossibili, come ad esempio avere un livello B2 entro sei mesi. Nostro malgrado, imparare una lingua non è un’operazione matematica con un risultato certo, questi obiettivi così poco elastici e piuttosto ottimistici potrebbero, nel caso non li raggiungessimo, demotivarci.
3° mossa "conoscere i propri punti deboli"
Questo aspetto, spesso ignorato, è di vitale importanza. Conoscere i propri punti deboli ci aiuta a giudicare con il giusto metro i progressi che facciamo. Se siamo dei fenomeni della pronuncia ma un po’ meno bravi nel vocabolario, dobbiamo fare una valutazione diversa dei progressi che facciamo in ciascuna di queste abilità. Un progresso che potrebbe sembrare piccolo e insignificante nella nostra pronuncia, magari è un passo in avanti enorme nel nostro vocabolario.
4° mossa "non fare paragoni con gli altri"
Parlare con gli altri studenti può essere molto utile, confrontarsi e imparare gli uni dagli altri è una maniera bellissima ed efficiente. Ma fate attenzione a non fare paragoni con gli altri. Ogni studente è un individuo e ha delle peculiarità; nella nostra esperienza abbiamo conosciuto centinaia di studenti con storie, abilità, motivazioni, tempi e ritmi diversi. Parlare con gli altri deve essere uno spunto e mai un confronto.
5° mossa "crea un ambiente stimolante"
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Sembra un aspetto che non c’entra un tubo, ma invece c’entra eccome! Una cosa che aiuterebbe molto è creare un angolo della lingua, per esempio un angolo della lingua e della cultura italiana. Magari potreste mettere una bella bandierina dell’Italia, il vostro libro preferito e una canzone italiana di sottofondo. Un ambiente stimolante aiuta tantissimo a potenziare la vostra motivazione.
6° mossa "ricorda ogni giorno quando hai faticato finora"
È inevitabile avere dei momenti bassi in cui si ha voglia di lasciar perdere il progetto. In questi momenti è utile cercare di spostare l’attenzione dagli sforzi insuperabile che dovete ancora fare a quanto invece avete fatto finora.
Pensate alle ore passate a studiare un argomento molto difficile, pensate ai soldi che avete speso nel comprare materiali e fare lezioni private e, soprattutto, pensate a quanta energia avete già investito in questo progetto.
Un’idea che sembra un po’ stupida ma potrebbe aiutare è quella di tenere un vero e proprio conto delle ore e dei soldi che avete speso fino a questo momento. Non è così facile arrendersi se sapete di aver speso € 1000 e 50 ore del vostro tempo nell’ultimo anno!
7° mossa "fai dei progetti ver
L’ultimo punto è quello dei progetti, ma dei progetti seri, non “un giorno vorrei parlare bene l’italiano” piuttosto “voglio imparare bene l’italiano perché la prossima estate vado in Sardegna”. Fare dei progetti stabiliti, con un’ora e una data, dà una spinta enorme alla motivazione, un po’ come quando comprate dei bellissimi pantaloni di una taglia più piccola e volete assolutamente dimagrire per poterli mettere.
Una delle cose più intelligenti, covid permettendo, è quella di pianificare una vacanza in Italia e cercare di essere pronti per quella data. Oppure partecipare ad una conferenza in italiano, o ancora iscriversi a un corso di cucina in italiano, ecc.
Chiaramente queste sono le nostre idee e i nostri consigli che speriamo possano esservi utili. Sentitevi liberi di condividere le vostre esperienze e i vostri consigli nei commenti.
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